martedì 4 marzo 2008

Panchina di primavera

C'è che c'è aria di primavera, che è tempo di sorrisi, che, come si diceva un tempo, dobbiamo "togliere ai sorrisi la loro museruola".
C'è che bisogna rimettere all'ordine del giorno la bellezza della primavera .

C'è che bisogna ricominiciare a riascoltare, c'è che bisogna togliere il punto interrogativo ai versi di Majakovskij:

Ascoltate!
Se si accendono
le stelle
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno.


C'è che leggiamo, ci informiamo, parliamo, ci capiamo, ma poi... . C'è che sono qui a pensare a come ritrovare la grazia del mio cuore, che le parole sono inganno e che sono più sincere le carezze, che quando una mia amica mi ha scritto "mi mancano tanto le tue lettere" ho capito di aver sbagliato tutto.

C'è che ho oggi ho mangiato un gelato e mi sono seduto sulla mia panchina del Castello a farmi scaldare dal sole di marzo.

C'è che tutti devono avere una panchina dove ascoltare in successione: Vecchioni "Le lettere d'amore" - Gianmaria Testa "3/4 - Vinicio Capossela "Ovunque proteggi".

C'è che "se ci trovi dei fiori in questa storia sono tuoi"....

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non ho una panchina, ma una scalcinata cadrega. Comoda. E ci ascolto in successione "Vorrei" di Guccini, "Effetti personali" di Sergio Caputo e del buon Gianmaria Testa...

"Qualcuno scrive ancora lettere
Lettere di carta e inchiostro voglio dire
Che per cancellarle non basta un "elimina" elettronico
Hanno bisogno di un gesto meno asettico di un click su una tastiera
Si fanno almeno accartocciare
O strappare
O bruciare
Richiedono una qualche consapevole violenza
E la restituiscono
Accartocciano
Strappano
Bruciano
Non si lasciano dimenticare."